Rumori, decibel oltre i limiti, inquinamento e tanto altro mettono a rischio il nostro apparato uditivo.
Sempre più persone, un italiano su dieci, secondo una recente statistica (l’11,7 per cento della popolazione) ha problemi di udito, con i giovani in aumento.
I disturbi che insorgono vanno da una lieve ipoacusia a vera e propria sordità, passando per gli acufeni, cioè quei fastidiosi fischi nell’orecchio. Sebbene in genere associato all’invecchiamento, il fenomeno, va sottolineato, è in crescita tra i giovani.
I dati in questione emergono dallo studio “Euro Trak 2015”, realizzato dalla società specializzata in indagini di mercato Anovum, che è stato presentato le scorse settimane a Roma, nel corso di un convegno dove sono intervenuti studiosi da ogni parte della Penisola.
Nel 37% dei casi, emerge dallo studio, l’ipoacusia riguarda persone con più di 74 anni, ma aumentano anche nei giovani: nel 2015 i casi registrati nella fascia di età compresa fra i 15 e i 24 anni rappresentano il 4,5% del totale, mentre tre anni prima, nel 2012, rappresentavano il 3%. Tra le cause di sordità, l’ambiente rumoroso in cui viviamo, come anche l’abuso di alcol, farmaci e fumo o la presenza di colesterolo alto, trigliceridi e diabete, come hanno spiegato diversi specialisti.
In generale però gli italiani si distinguono per una scarsa sensibilità al problema. Spesso si ritiene che la sordità sia un fenomeno fisiologico ma non è sempre così. Dovrebbe essere invece un campanello di allarme per altre patologie e potrebbe aiutare il medico ad anticipare la diagnosi preventiva di patologie più importanti.
Eppure circa la metà degli italiani, il 54% del campione intervistato, non si è mai sottoposto ad una visita dall’otorino né ad un test audiometrico, mentre il 31% ha effettuato solo un test dell’udito negli ultimi 5 anni. Sempre secondo lo studio, di coloro che hanno discusso la perdita di udito con un medico, il 42% ha parlato direttamente con un otorino mentre il 58% lo ha fatto con il medico di famiglia.