Cosa hai portato dal tuo ultimo viaggio in Puglia?
Non terrai mica tutto per te?
I taralli buoni e la burrata ne hai portata?
Con il tempo stai diventando poco attento a noi che siamo rimasti a Milano.
Posso deluderli?
Sono entrato in un negozio di specialità pugliesi e ho acquistato quello che si aspettavano, non sempre si dice la verità e poi in città oramai si trova quasi tutto, anche l’illusione di “sapori antichi” ben venduti. Come deludere quelli che poi ti ringraziano dicendoti che gli hai fatto un grande dono facendogli gustare qualcosa che gli ricorda quello che faceva sua madre o sua nonna.
Uno dei miei amici, uno di quelli che sa leggerti dentro mi ha chiesto: “cosa hai portato veramente dal tuo paese?”
Cosa rispondere?
Foto, incontri e una breve fuga dal presente.
Solo questo?
Caro amico, ogni pranzo finisce con un amaro.
Spiegati!
Con me, questa volta, non ho portato nella mente che il ricordo degli occhi e del viso rattristato di un vecchio padre che ora ha trovato il riposo eterno a cui aspirava, richieste e suppliche di chi conosco appena a interessarmi a risolvere questa o quella questione. Alcuni degli incontri al paese sono iniziati con il prendiamoci “un caffè”. Zucchero? No grazie, amaro così mi abituo. Dopo qualche giro di parole e giustificazioni richieste di raccomandazione o attenzione, le più diverse, perché: “tu sei importante, conosci tanta gente”.
Entrando in Chiesa, volgendo lo sguardo alle statue mi è sfuggito un “poveri Santi”, anche per loro non basta l’esempio, se non fanno miracoli non servono. A differenza loro io sono anche fortunato, non mi portano in processione, gli unici scossoni saranno dopo le benedizioni le maledizioni di chi non riuscirò ad accontentare.