La scorsa stagione cinematografica (1° agosto 2018 – 30 luglio 2019) era partita male ma si è chiusa positivamente, grazie a un primo semestre 2019 in controtendenza. Lo certificano i dati Cinetel sugli incassi e le presenze in sala: al pubblico italiano sta tornando, finalmente, la voglia di andare al cinema.
I dati più aggiornati (fonte: “CineNotes” del 29 luglio 2019) ci parlano di un incremento degli incassi dell’8,94% tra il 1° gennaio e il 28 luglio di quest’anno rispetto allo stesso periodo del 2018 (335,64 milioni di euro), tornando ai livelli registrati nel 2017. Nel medesimo periodo preso in considerazione si sono venduti 52,28 milioni di biglietti, una crescita dell’8,97% sul 2018.
Guardando la classifica dei titoli con i maggiori incassi della passata stagione si nota come nella top ten del box office non figuri nemmeno una pellicola italiana. Netto il predominio delle produzioni hollywoodiane: in prima posizione svetta “Avengers: Engame” di Anthony Russo e Joe Russo, con un incasso di poco superiore ai 30 milioni di euro, seguito con quasi 29 milioni di euro da “Bohemian Rhapsody” di Bryan Singer, il film sui Queen e Freddie Mercury che ha conquistato il mondo. Chiude il podio, piazzandosi in terza posizione, “Aladdin” di Guy Ritchie, che ha incassato poco più di 15 milioni di euro.
Nella top ten del box office della passata stagione dominano i generi cinecomic, fantasy e animazione; unica eccezione “Bohemian Rhapsody”. I film più visti della passata stagione sono stati dunque quelli rivolti alle famiglie e agli adolescenti, i target più forti dal punto di vista commerciale.
Nessun titolo italiano è riuscito a raggiungere la quota dei 10 milioni di euro d’incassi per il secondo anno di fila. L’anno scorso ci era andato vicino il film “Come un gatto in tangenziale”, con 9 milioni e 565 mila euro d’incasso. La coppia Cortellesi – Albanese era riuscita anche a piazzarsi al decimo posto del box office italiano. Il film più visto del 2018 – 2019 è stato “Amici come prima”, che ha segnato il ritorno sul grande schermo della coppia Boldi – De Sica, premiato al botteghino con poco più di 8 milioni di euro e con la 16esima posizione. Con circa 500 mila euro in meno d’incassi ha ottenuto un buon riscontro di pubblico anche “La befana vien di notte”, pellicola seguita a stretto giro da “10 giorni senza mamma” (7 milioni e 467 mila euro), che chiude il podio dei titoli italiani.
Considerando anche “Moschettieri del Re” di Genovesi, che con oltre 5 milioni di euro è il quarto film tricolore più visto della passata stagione, si conferma una delle caratteristiche del cinema italiano: viene premiato sotto le feste natalizie, penalizzato invece durante il resto dell’anno.
Qualcosa però sembra che stia cambiando analizzando il box office dei primi mesi del 2019, come dicevamo in apertura. Per esempio “Ma cosa ci dice il cervello”, piazzatosi al 32esimo posto tra le pellicole più viste, ha fatto registrare l’incasso più alto mai realizzato da un film italiano durante il periodo pasquale (poco più di 5 milioni di euro).
Agli italiani sta tornando la voglia di andare a vedere i film al cinema e sicuramente l’iniziativa Moviement, che incoraggia una distribuzione continuativa e di qualità per tutti i 12 mesi dell’anno, sta iniziando ad avere ricadute positive.
“Il progetto Moviement, voluto in modo forte e unitario da tutti i protagonisti del nostro Cinema e sostenuto con determinazione e convinzione dal Sottosegretario Borgonzoni a nome del Governo, può e deve rappresentare la svolta per vivere il Cinema e far vivere i cinema 12 mesi all’anno” – ha dichiarato Francesco Rutelli, Presidente dell’Anica, al lancio dell’iniziativa lo scorso 19 marzo a Roma.
Per la prima volta nella storia del cinema italiano si cerca di creare un mercato estivo, a partire da quest’anno, con un piano triennale che allinei l’Italia a tutto il resto del mondo, con un cinema attivo 12 mesi l’anno. Si dovrebbero attenuare così alcune distorsioni del mercato cinematografico italiano: dall’effetto cannibalizzazione nei periodi di picco stagionali (ne parlavamo qui esattamente un anno fa) a una limitata permanenza dei film in sala.